San Pietro e Sant’Antioco: così due piccole isole diventano grandi esempi di sostenibilità
- Acciaro e Parodi
- 4 giorni fa
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San Pietro e Sant’Antioco guidano la transizione green tra le isole sarde: rifiuti, rinnovabili e consumo di suolo, ecco i dati che lo dimostrano
In un periodo storico in cui i fenomeni globali causati dai cambiamenti climatici sembrano irrefrenabili e ci fanno sentire spesso impotenti, due piccole realtà sarde ci ricordano che possiamo fare la differenza anche nel nostro piccolo. Sono due isole del Sulcis, San Pietro e Sant’Antioco, a dimostrare come anche con dimensioni ridotte, si possa prendere parte al cambiamento.
Secondo il rapporto “Isole Sostenibili 2025” di Legambiente e CNR-IIA, San Pietro ha ottenuto un indice di sostenibilità pari al 62%, con un incremento significativo rispetto al 2022 (+8%). Sant’Antioco, pur perdendo qualche punto, si conferma tra le isole più virtuose con un punteggio del 57%. Il report, che prende in analisi vari indicatori ambientali come il consumo di suolo, la gestione dei rifiuti, l’energia ma anche la tutela della natura, restituisce un quadro di due realtà efficienti ed attente.
Uno degli elementi centrali è la gestione dei rifiuti. San Pietro raggiunge una quota di raccolta differenziata dell’88,95%, mentre Sant’Antioco si attesta all’81,5%, ben al di sopra della soglia minima europea del 65%. Sul fronte energetico, Sant’Antioco spicca per l’installazione di impianti fotovoltaici: la potenza totale è pari a 3.339 kW, quasi il doppio della media delle isole minori italiane. Un risultato che incide positivamente sulla riduzione delle emissioni e sull’autonomia energetica.
Anche nella gestione dell’acqua potabile, le due isole mostrano un approccio virtuoso: San Pietro si ferma a 251 litri al giorno per abitante, Sant’Antioco a 294 litri, contro una media di 462 litri. Tuttavia, Sant’Antioco presenta ancora un 38% di dispersione idrica, un dato in calo ma che resta critico.
La tutela del territorio è un altro punto di forza. Tra il 2022 e il 2023, San Pietro non ha consumato nuovi ettari di suolo, evitando nuove urbanizzazioni e preservando l’equilibrio ambientale.
Non tutto però è risolto. Un punto dolente resta la mobilità: Sant’Antioco ha 63 auto ogni 100 abitanti, San Pietro 58. Numeri ancora molto alti, che indicano una forte dipendenza dai mezzi privati e la necessità di puntare su soluzioni più green.
Laboratori a cielo aperto, San Pietro e Sant’Antioco ci ricordano che il rispetto del nostro territorio parte da scelte quotidiane, concrete e condivise. Il cambiamento non è mai troppo lontano: comincia dove abitiamo.