La siccità in Sardegna non è un'emergenza eccezionale, ma il segnale di un cambiamento climatico che esige azioni rapide e soluzioni innovative per proteggere l'Isola.
La bella stagione sta finendo anche in Sardegna e l’emergenza siccità sembra ormai una questione passata. Ma è importante guardare ai numeri e alle caratteristiche che hanno segnato questi mesi estivi per rendersi conto che il fenomeno è tutt’altro che risolto.
“I disagi non sono ancora finiti – ha commentato Martino Sanna, sindaco di Torpè, nella provincia di Nuoro. – Abbiamo adottato soluzioni temporanee, con due autobotti impegnate tutto il giorno per portare l’acqua dove non arrivava. E inevitabilmente abbiamo dovuto dare priorità alle attività turistiche. Ma le aziende agricole, sacrificate questa estate e in attesa degli aiuti economici della Regione, non possono essere penalizzate ancora. Senza acqua non hanno subito danni solo le colture estive. Non è stato possibile preparare i campi e avviare le produzioni per l’inverno».
Per affrontare la siccità che negli ultimi mesi ha colpito l’Isola bisogna guardare alle cause di questa, che hanno trovato spazio nello studio del World weather attribution. Secondo il report, il fenomeno della siccità in Sardegna (come anche in Sicilia) non è legato solamente alla scarsità di precipitazioni che, seppur ridotte, non si sono discostate eccessivamente dalla media stagionale, ma piuttosto all’aumento dell’evapotraspirazione, ovvero la perdita di umidità del suolo attraverso l’evaporazione diretta e la traspirazione delle piante. L’incremento del fenomeno è dovuto principalmente alle temperature eccezionalmente elevate che hanno colpito l’Isola negli scorsi mesi; il clima odierno “si è riscaldato” di 1,3°C - più di un grado provocato dalla combustione di combustibili fossili e dalle emissioni di gas serra.
Insomma, ancora una volta il grande responsabile di questi fenomeni estremi sarebbe il cambiamento climatico indotto dall’uomo. Ed è per questo che non si può più parlare di un’emergenza estiva o eccezionale, ma di condizioni da affrontare in maniera sistematica, a cui bisogna rispondere con interventi strutturali.
La siccità in Sardegna non rappresenta solo un episodio temporaneo legato all'estate, ma è il sintomo di un problema ben più profondo e radicato che ci ricorda come la crisi ambientale non sia una minaccia futura, ma una realtà che già oggi colpisce i territori e le comunità. Per questo motivo è necessaria una strategia di lungo termine che includa piani di adattamento climatico, gestione sostenibile delle risorse idriche e supporto continuo alle aziende agricole locali.
Solamente guardando a questa crisi come a un nuovo punto di partenza, si potrà mitigare l'impatto della siccità: il futuro dell’Isola è legato a un modello di sviluppo dove la sostenibilità non può essere solo un obiettivo prefissato, ma una soluzione concreta e una pratica quotidiana.
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