top of page

Traccia i rifiuti con degli AirTag: l'indagine di un'ambientalista sul riciclo della plastica

Una donna ha usato degli AirTag per scoprire il destino dei rifiuti di plastica a Houston. Il risultato ha svelato gravi mancanze nel sistema di riciclo.



Cosa succede ai nostri rifiuti una volta che li buttiamo nei cassonetti? La nostra parte è fatta, e il ciclo della loro vita sembra apparentemente concluso. Ma in realtà, è qui che il vero e proprio viaggio inizia, lontano dai nostri occhi. Brandy Deason, coordinatrice per la giustizia climatica di Air Alliance Houston, ha voluto vederci più chiaro: ha intrapreso un'innovativa indagine sul destino dei rifiuti plastici nella sua città, utilizzando degli AirTags nascosti all'interno dei sacchi per il riciclaggio. 


L’ambientalista americana voleva verificare se i rifiuti venissero realmente riciclati, tracciando il percorso dopo il ritiro. A Houston (Texas), nella sua città, era stato recentemente lanciato "All-Plastics", un programma che prometteva ai residenti di smaltire plastiche difficili da riciclare, come ad esempio il polistirolo.


La gente si impegna molto nel differenziare i rifiuti - ha detto Deason a Newsweek - Il problema non è nei cittadini, ma nella sovrapproduzione di materiali che l'industria della plastica sa già essere non riciclabili.” Deason ha anche espresso preoccupazioni riguardo a un controverso programma di “riciclaggio chimico”, destinato a trattare materiali complessi, che spesso non vengono raccolti correttamente.

Grazie ai segnali degli AirTag, nove dei dodici sacchi tracciati sono stati individuati in un'azienda di smaltimento, Wright Waste Management. Lì, Deason si è presentata per verificare i progressi dell'iniziativa, scoprendo però una realtà ben diversa da quella promessa.


Volevamo capire dove sarebbero finiti i rifiuti" ha scritto Deason sul suo sito web, "soprattutto sapere se sarebbero stati recuperati per davvero e in modo corretto". Ma non è andata così: i rifiuti di plastica raccolti non erano ancora stati trattati, ma ammassati nell'impianto. E dalla fine del 2022 sembra siano state raccolte più di 250 tonnellate di plastica, di cui ancora nessuna effettivamente riciclata.


Interpellato, il responsabile dei rifiuti solidi di Houston, Mark Wilfalk, ha spiegato che a causa di ritardi burocratici nella concessione delle autorizzazioni per il trattamento dei rifiuti plastici, l’azienda non ha potuto riciclare correttamente i materiali accumulati. Le ispezioni hanno inoltre mostrato che Wright Waste Management ha fallito in diverse verifiche di sicurezza, a causa dei materiali impilati e dei rischi legati ad incendi e sostanze tossiche. 


Con dei piccoli dispositivi, Deason è riuscita a far luce su un problema enorme: la complessità del sistema riciclo e la quantità di rifiuti che collettivamente produciamo e che devono essere gestiti con urgenza. Ed ora, non possiamo che sperare che da questa indagine nasca una catena efficiente capace di gestire i rifiuti di Houston e di migliorare il processo di riciclo.

bottom of page