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L’Unione Europea dice basta alla pesca a strascico nelle aree protette

  • Acciaro e Parodi
  • 1 giu
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 2 giu

La Corte UE lo ha appena confermato: vietare la pesca a strascico nelle aree protette è legittimo. Tutelare il mare non richiede nuove leggi, solo il coraggio di usarle.




Nel silenzio che (purtroppo) spesso accompagna le grandi decisioni ambientali, una buona notizia arriva dall’Unione Europea: la Corte Generale UE ha recentemente confermato che le aree marine protette devono essere tutelate da pratiche di pesca distruttive come la pesca a strascico. 


Il caso era stato sollevato da un’associazione di pesca tedesca, che contestava le nuove regolamentazioni adottate dalla Commissione Europea nel dicembre 2022 per proteggere il Mare del Nord. Ma la risposta è stata chiara: se un’area è protetta, deve esserlo per davvero. Il tribunale ha così respinto il ricorso, affermando che gli Stati membri hanno il diritto, secondo la legge dell’UE, di vietare pratiche dannose come la pesca a strascico in aree marine vulnerabili.


“Il rigetto da parte della Corte europea della causa contro le misure di protezione nel Mare del Nord è una vittoria fondamentale per la conservazione marina - ha dichiarato John Condon, avvocato di ClientEarth - I divieti alla pesca a strascico distruttiva, sostenuti dalla scienza, devono essere la regola in tutte le aree protette, senza eccezioni. Solo così potremo salvaguardare la biodiversità marina europea per le generazioni a venire e garantire un futuro sostenibile ai pescatori e alle comunità costiere”.


La pesca a strascico, infatti, è una tecnica antica ed efficace, ma poco selettiva e molto impattante: le reti sfiorano il fondale e possono mettere a rischio ecosistemi delicati che si sono formati nel corso di secoli. Ed è quindi quanto più necessario riconoscere che certe zone hanno bisogno di riposo e di tempo per rigenerarsi, portando beneficio non solo all’ecosistema marino ma anche alla pesca stessa, nel lungo periodo. 


La sentenza segna un punto importante: il mare non è una risorsa infinita, ci ricorda la Corte Europea, e per questo dobbiamo fare il possibile per salvaguardarlo. 


 
 
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