Strade che producono energia: il Lussemburgo installa pannelli fotovoltaici lungo le sue autostrade
- Acciaro e Parodi
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Il governo lussemburghese approva un progetto che promette fino a 1,5 GW di energia pulita grazie a pannelli solari lungo le autostrade.
Immagina che le strade che ogni giorno percorriamo si trasformino in terrazze vive, capaci di generare energia pulita. Questo è l’obiettivo audace del piano che ha appena approvato il governo del Lussemburgo: installare pannelli fotovoltaici lungo i bordi di tutte le sue autostrade, riqualificando in maniera intelligente porzioni di terra finora considerate “inutili”.

Le corsie asfaltate restano quelle di sempre, ma a pochi metri di distanza, nella cosiddetta “zona non aedificandi” che corre per circa 25 metri oltre la carreggiata, sorgeranno generose distese di moduli solari. Una proposta che non richiede nuovi terreni o ulteriori impatti sul paesaggio, bensì sfrutta spazi marginali già esistenti per generare energia e che segue l’esempio virtuoso di altri Paesi come Germania, Paesi Bassi e Svezia.
Secondo uno studio commissionato dal Ministero dell’Economia del Lussemburgo, l’intera rete autostradale potrebbe ospitare impianti capaci di generare fino a 1,5 GW di potenza solare, una quantità sufficiente ad alimentare “decine di migliaia di abitazioni”, stando alle parole del governo.
Il progetto nasce in un contesto di transizione energetica: tra le riforme recentemente approvate dal Paese figurano semplificazioni burocratiche, incentivi per le installazioni fotovoltaiche ed un ambizioso piano di crescita delle energie rinnovabili, che da tempo implicava la necessità di trovare spazio per nuovi impianti.
L’idea, semplice ma concreta, capovolge il ruolo delle infrastrutture: non più solo luoghi di passaggio, ma serbatoi di luce e generatori di energia sostenibile. In un’epoca in cui il consumo di suolo e l’impatto ambientale diventano emergenze sempre più pressanti, trasformare le fasce di rispetto delle autostrade in campi fotovoltaici rappresenta un gesto di pragmatica riconciliazione tra mobilità, risorse e natura.