Alterego Surfboards, la startup sarda che sta rivoluzionando il mercato delle tavole da surf
- Acciaro e Parodi
- 6 nov
- Tempo di lettura: 2 min
Con sughero sardo, fibra di basalto e mais compostabile, Alterego cambia le regole e crea tavole da surf che trasformano il modo di vivere lo sport e il mare.
Tutti gli sport che usano le forze di onde e vento sembrerebbero sostenibili per natura, eppure spesso è proprio l’attrezzatura che usiamo a inquinare l’ambiente che amiamo.
Ogni anno finiscono in mare circa 12 milioni di tonnellate di plastica, una quantità sconvolgente che compromette la salute degli ecosistemi marini e, di riflesso, anche quella umana. E di cosa sono fatte le maggior parte delle tavole da surf oggi? Di plastica, naturalmente.
In origine le tavole da surf venivano costruite in legno e altri materiali sostenibili, ma col tempo si è passati a materiali plastici derivati dal petrolio, difficili da riciclare. Le tavole sono diventate molto più sottili e leggere, le performance sportive ne hanno guadagnato, ma a rimetterci sono stati il mare e l’ambiente.
Per fortuna, qualcosa sta cambiando: sempre più persone cercano di invertire la rotta e di tornare ad una produzione più sostenibile.
Tra i promotori di questo cambiamento c’è Alterego Surfboards, una startup innovativa con sede ad Alghero, in Sardegna. Fondata nel 2017 da un gruppo di appassionati di sport outdoor, uniti dall’amore per il mare e per la loro terra, Alterego ha scelto di valorizzare materiali locali per creare tavole più sostenibili.

Il sughero, per esempio, che rende la tavola più elastica e resistente agli impatti, arriva da Calangianus, un piccolo borgo della Gallura. La fibra di basalto, usata per dare stabilità alla tavola, proviene da una roccia tipica dell’Isola. E per sostituire la parte interna, è stato scelto un espanso di mais, anche questo un elemento molto presente nella regione.
Questa nuova tecnologia, sviluppata e registrata come Alterego bi:o'cor:k, ha permesso all’azienda di produrre tavole compostabili al 95%, ma l'obiettivo è quello di raggiungere presto un 100% di materiali naturali.

“Vorremmo cambiare le regole utilizzando materiali ecocompatibili, riciclabili, compostabili e non inquinanti”, dice Alessandro Danese, CEO di Alterego.“Questo è ciò che i nostri surfisti, i nostri oceani, le nostre spiagge e le nostre coste meritano: abbiamo la responsabilità di preservare la natura”.


