Dietro il consumismo sfrenato si celano strategie subdole e un impatto ambientale devastante. L’analisi del nuovo documentario Netflix “Buy Now”.
“Compra e sii felice” sembra questa la promessa che grandi brand e aziende ci fanno quando riempiamo il nostro il carrello.
E se il concetto di felicità viene associato a quello di acquisto, appare chiaro il perché continuiamo a comprare: vogliamo essere più soddisfatti, più appagati, più contenti e realizzati.
Questa ed altre strategie di marketing sono indagate in un documentario uscito recentemente su Netflix, Buy Now, che esplora i meccanismi nascosti dietro le nostre abitudini di consumo.
Attraverso testimonianze di ex dipendenti e manager di colossi come Amazon, Adidas e Apple, il docufilm indaga in profondità le tecniche utilizzate dalle grandi aziende per stimolare un ciclo perpetuo di acquisto e consumo. Un sistema che alimenta sprechi e un impatto ambientale significativo, innescando una corsa al consumo sempre più incontrollata.
In ottantaquattro minuti, il docufilm svela le strategie pensate per fare crescere nei consumatori un senso di necessità e di urgenza (come le offerte a tempo, tipiche del Black Friday), e di comodità (ormai tutto è acquistabile dal divano!) che ci portano a comprare in modo compulsivo, a volere sempre di più.
Al contempo, il film mostra anche l’altro lato della medaglia: l’impatto ambientale delle nostre abitudini. Tra un’intervista e un grafico, scorrono immagini che mostrano enormi quantità di rifiuti, spiagge soffocate da abiti scartati e discariche abusive, quasi tutte create con intelligenza artificiale. Forse, però, delle foto reali sarebbero state ancora più efficaci: anche se Sidney non è attualmente sommersa dai rifiuti, l’IA evoca uno scenario futuro lontano, quasi distopico. Tuttavia, gli effetti sull’ambiente sono tangibili e gravi fin da ora, anche se spesso confinati in angoli nascosti del mondo.
Foto: immagine di Sidney creata con intelligenza artificiale da Buy Now
A prescindere da questa scelta stilistica, Buy Now sorprende per l’onestà con cui affronta il tema: non edulcora i devastanti effetti dei nostri consumi, fa nomi e cognomi e punta il dito contro quei colossi che spesso appaiono intoccabili.
Questo documentario ha il merito di smascherare i meccanismi di un sistema che ci è familiare ma che conosciamo solo superficialmente, obbligandoci a riflettere sulle nostre responsabilità come consumatori e cittadini di un Pianeta messo in pericolo dai nostri comportamenti.
Lo fa ricordandoci che abbiamo ancora margine per cambiare e che, sì, una trasformazione è possibile.