top of page

Un'alleanza per difendere il mare

  • Acciaro e Parodi
  • 25 apr
  • Tempo di lettura: 2 min

Scienza, imprese e cittadini uniti per salvare il Mediterraneo da plastica, inquinamento e degrado: la missione di Water Defenders Alliance



Mare

In Sardegna, il mare non è solo un confine: è qualcosa di identitario, che vive nella cultura, nel cibo, nei gesti quotidiani. Senza le sue acque non potremmo mai immaginare questa terra.


Ma oggi, di fronte a un riscaldamento globale sempre più severo, il mare sardo è in pericolo. E in pericolo lo sono tutte le acque del Mediterraneo, che soffrono silenziosamente. Soffocate dalla plastica, ferite da idrocarburi, impoverite nella biodiversità. E l'“ecosistema liquido” che ci connette tutti, dal Golfo degli Angeli alle coste libanesi, dalle baie della Liguria ai porti dell’Egeo, è in affanno.


Ogni anno, infatti, solo nel Mediterraneo, finiscono circa 570.000 tonnellate di plastica: l’equivalente di 33.800 bottigliette che ogni minuto si disperdono in acqua. Solo una minima parte di queste viene recuperata o riciclata mentre la maggioranza si muove invisibile, infiltrandosi nella catena alimentare. Ma la plastica è solo l’inizio. C’è l’inquinamento chimico, c’è la scomparsa della posidonia oceanica, una pianta marina che produce ossigeno, protegge le coste dall’erosione e ospita centinaia di specie.


Mare e Pesci

Per reagire a questa emergenza, è nata nel 2023 la Water Defenders Alliance, un’alleanza ambiziosa che mette insieme imprese, enti scientifici, porti, istituzioni e cittadini. Promossa dal network LifeGate, oggi è qualcosa di ampio: è un fronte comune, un modello replicabile che già coinvolge oltre 90 porti italiani e diverse aree marine protette in tutto il Mediterraneo. Un progetto che agisce, misura, interviene e, soprattutto, tutela. 


In pochi anni, l’Alleanza ha raccolto tonnellate di rifiuti galleggianti grazie a dispositivi come Seabin, Trash Collec’Thor e Pixie Drone. Ha distribuito kit antinquinamento nei porti e testato materiali innovativi come le spugne FoamFlex, capaci di assorbire idrocarburi senza trattenere acqua: una rivoluzione silenziosa nella gestione delle emergenze ambientali. Inoltre, l’Allenza ha promosso la riforestazione sottomarina della posidonia, con risultati promettenti: nell'area marina dell’ Isola di Bergeggi, dopo un anno, il 70% delle piantine reimpiantate era ancora vivo e vitale.


Non si tratta solo di tecnologie o numeri, ma di una nuova visione. Quella in cui difendere il mare non è una battaglia lasciata ai biologi marini o ai volontari della domenica, ma una responsabilità condivisa, quotidiana


La Sardegna, partendo dal suo legame ancestrale col mare, può scegliere di far parte di questo cambiamento. Perché il mare che lambisce le nostre coste è lo stesso che porta la pioggia, regola i venti, influenza le stagioni. Proteggerlo non è un gesto simbolico: è un modo per continuare a vivere.


 
 
bottom of page