Sardegna a “pieni polmoni”: tre progetti per il verde collettivo
- Acciaro e Parodi
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Dai parchi urbani ai corridoi ‘green’: la Sardegna pianta e collega aree verdi per filtrare CO₂ e polveri sottili, migliorando l’aria nelle città e nei parchi.
C’è un’aria diversa nel verde: bastano pochi passi per respirarla, tra sentieri curati e nuove aree boschive nell’Isola.

A Quartu Sant’Elena (CA), ad esempio, sta prendendo forma “Forestazione urbana”,un piano che trasforma vie abbandonate e aree incolte in una cintura verde di circa 9 ettari. Con 1 500 alberi tra lecci, pini e olivi, affiancati da altrettanti arbusti come mirto e lentischio, la città punta a ridurre le ondate di calore e a far respirare aria più pulita.
In parallelo si sta concretizzando l’iniziativa “Il Nostro Impegno”, promossa da Ichnusa, Legambiente e AzzeroCO₂: a partire dal 2022, in tre anni, sono stati piantati 10.000 alberi autoctoni in sei aree della Sardegna devastate da incendi o dissesto. Un gesto di rinascita e resilienza che restituisce vita a territori feriti.
E poi c’è Santa Teresa di Gallura (SS), dove Arca Fondi Sgr e il Banco di Sardegna hanno dato vita al progetto Arca Oxygen Plus: 500 piante della macchia mediterranea, tra lecci e tamerici, sono state messe a dimora per arricchire la biodiversità, attirare impollinatori e migliorare la qualità dell’aria.
Quando i sentieri collegano più di un punto sulla mappa e le aree incolte non sono solo spazi, allora il verde diventa bene comune. Non solo ombra per camminare, ma la possibilità di ritornare a respirare il territorio.